

...ecco alcune fotine!
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Nell'apposita area ho aggiunto le foto del concerto del Bepi in Piazza dell'Orologio a Clusone, in occasione della presentazione del nuovo album "s3nù" (strinù)!Non è impresa facile scrivere e raccontare le vicende e gli eventi che hanno accompagnato il 2° SCOOTER RALLY CAMUNO tenutosi lo scorso week end.
Ma andiamo con ordine: giovedì 18 maggio 2006 il gruppo di organizzatori e l'amico Andreone (che gentilmente ha messo a disposizione il camion) si recano in quel di Lozio alla coop del Tone.
Dopo aver scaricato la gran quantità di materiale logistico che sarebbe servito per la due giorni scooteristica, i nostri eroi si fanno rapire da una carbonara dignitosa, dagli affettati del Tone nonchè dal vinello traditore. L'idea è quella di mangiare e poi montare la pedana di panò che servirà come pista da ballo, immancabile in ogni raduno scooteristico che si rispetti. Nel mentre Giove pluvio si scatena sulla Valle di Lozio e i nostri pards decidono di dedicarsi alle grappe e alla visione del dvd dell'anno precedente. La pedana si monterà l'indomani!
Verso le 23 la pioggia si allontana e ormai la digestione avanza coaudiovata dalle innumerevoli grappe riserva Verde. L'ordine del kapo mastro Zapata arriva come un fulmine a ciel sereno.Si monta la pedana! I nostri incominciano ad inchiodare panò e listelli di legno mentre il Tone, con tanto di maglietta skinny fit del raduno, accende anche la sua motosega per meglio rifinire la pista e per svegliare gli abitanti delle frazioni della Valle.
Finito il duro lavoro ci si ritira al bancone della birra che deve pur essere testata. Così tra musica Lebowski e racconti di vita hippie in mezza Europa la notte si fa inoltrata e la testa è appesantita dalle molte birre di collaudo.Nel ritorno c'è tempo per soccorrere uno spaventato Rocca che, solo nelle tenebre montane, tentava di cambiare una gomma forata senza voler l'aiuto degli amici che pochi km a monte gozzovigliavano tra birre e chiacchere.
Siamo a venerd:ì dopo un risveglio molto "hangover" o meglio come dicono i miei amici downunder "hear of the dog", un'ottima lasagnata rimette in piedi parte del comitato organizzativo.Nel primo pomeriggio roccambolesca spesa nello shopping centre che defraudato del nome la piu' alta delle nostre vette e si riparte sull'ammiraglia Zunzi alla volte del Tone village dove già i primi due vespisti parmigiani sono presenti. Molti preparativi incombono e così si lavoro per tutto il pomeriggio e poi ritorno. La serata scorre via molto rapidamente, tra partita a calcetto, selezioni musicali all'happy hour in Station e capatina al Conary per poi ripartire. Il gruppo stavolta è composta dagli indomiti scooteristi Zunzi, Dunzi e Vitazzi seguiti dalla macchina appoggio indispensabile del Carlazzi. Dopo varie tappe a tacchinare gli incroci valligiani col faccione del Drugo eccoci a Borno dove il Friends pub è ancora aperto e così c'è spazio per pinte e pizza. L'ora è ormai tarda e bisogna ripartire per qualche ora di sonno, tutti a casa Zunzi a CROCEDISALVEN. La solita sigaretta in compagnia e poi è ora di ritirarsi sotto le coltri insieme ai nostri coinquilini...gli acari di Borno. Di primo mattino veniamo risvegliati proprio da questi compagni di letto e anche se il tempo non promette bene partiamo direzione Lozio! Pausa caffè da Pierino a Borno, scopriamo che il tutto è già stato pagato dagli acari stessi grati per l'ospitalità che casa Zunzi da loro ormai da anni!
Arrivati alla coop si iniziano a montare i gazebiiii, la damigiana e la musica essenziali per la buona riuscita di un raduno. Intanto arrivano anche i primi scooteristi locali e non solo. Ecco gli amici della bassa atesina che vengono accolti calorosamente e condotti nella taverna del peccato dove il vino già scorre a ciotole.
La sede del raduno col passare del tempo si popola e oltre a molte vespe e poche Lambrette ecco giungere anche i professionisti della piastra Franborsa e il prode P. Kailones. Intorno alle ore 15 gli Strunù (non è un errore ortografico!!!) sono già belli e pronti.
Tra i vari scooteristi che si iscrivono al banchetto reception degni di nota oltre agli amici di Cuneo, Seregno, Brianza, BG e altre provenienze, c'è sicuramente un gruppo anomalo e colorito. Una sorta di famiglia Cletus (x chi non lo sapesse è la famiglia di zotici presente nella saga dei Simpson) due sono le loro vespa, una 50 molto rottame con tanto di enorme adesivo Ciquita sulla pancia e l'altra sempre 50 special ma modello tornitore fai da te, ovviamente equipaggiate con elaborazioni da moto gp.
Il prato antistante la coop si popola di gente e mentre la birra scorre a fiumi e
Anche l'emittente locale si interessa a questo strano meeting e strappa pure qualche intervista tra gli scooteristi giunti da fuori la Valle.
(TO BE COUNTINUED....)


Sorprendente risultato di una ricerca dell'Università della California
"Nessun legame tra cannabis e tumori di polmone, bocca, testa-collo"
Dimostrati invece i pericoli e le conseguenze nocive del tabacco
ROMA - Lo spinello non è più colpevole delle classiche sigarette, anzi. La cannabis, anche quando viene consumata per anni, non aumenta il rischio di tumore del polmone, e nemmeno di altri tipi di cancro, come quello della bocca, gola, testa-collo ed esofago.
Non è un invito all'uso di sostanze stupefacenti, ma il risultato di uno studio condotto dal team del professor Donald Taskin dell'Università della California di Los Angeles. I dati, presentati alla Conferenza internazionale della Società americana di penumologia in corso in questi giorni a San Diego, hanno sorpreso gli stessi stessi ricercatori.
Gli scienziati, in effetti, erano partiti con l'idea di dimostrare ben altro. "Ci aspettavamo che l'uso di cannabis protratto nel tempo - afferma Taskin - aumentasse il rischio di tumore anche dopo decenni dal consumo della sostanza". Proprio come era emerso dagli studi condotti negli ultimi anni: risale al 2000 la ricerca del centro Sloan-Kettering di New York, in cui si affermava che nei consumatori abituali di marijuana il rischio di sviluppare forme cancerogene alla testa e al collo, inclusi i tumori alla bocca e alla gola, aumentasse di 2,6 volte rispetto a chi non aveva mai toccato uno spinello. Conclusioni negate, per la verità, dagli scienziati della John Hopkins Medical School, secondo i quali nessuna prova evidenziava il contributo negativo della marijuana in questo tipo di forme tumorali.
Nella loro ricerca, i medici del team del professor Taskin hanno messo a confronto la storia clinica, le abitudini alimentari e lo stile di vita di 611 pazienti con cancro al polmone, 601 con tumore testa-collo, e 1040 soggetti sani, tutti sotto i 60 anni. In particolare, hanno raccolto informazioni sui consumi di marijuana e di tabacco, di alcolici o di altre droghe, sui casi di cancro in famiglia e sullo stato socio-economico di ciascun volontario.
Quindi, hanno diviso i partecipanti in tre categorie: i consumatori accaniti di cannabis, che avevano fumato oltre 22 mila spinelli; quelli moderati, con consumi tra gli 11 mila e i 22 mila, e i non fumatori. La conclusione è stata sorprendente: per i tre gruppi il rischio di tumore è lo stesso. L'aver fumato marijuana non influisce sulla probabilità di sviluppare neoplasie, ai polmoni come ad altri organi coinvolti.
Dalla ricerca è infatti emerso che l'80% dei pazienti con cancro del polmone e il 70% di quelli con tumori della testa-collo avevano il 'vizio' delle sigarette, ma solo la metà faceva uso di marijuana. Ancora una volta, quindi, il legame evidente è quello tra il cancro al polmone e il fumo di tabacco: il pericolo di ammalarsi è di 20 volte maggiore per chi fuma due o più pacchetti al giorno.
La cannabis viene invece "scagionata", anche se i ricercatori forniscono solo una spiegazione "possibile": secondo i medici, il principio attivo della cannabis, il Thc, incoraggerebbe le cellule 'anziane' a suicidarsi prima di eventuali trasformazioni tumorali.
E' un po' che non racconto i week end passati, quindi oggi che ho un po' di tempo..inizio da quel che ricordo di ieri sera. Verso le 6 e mezza sono andato a correre, è la seconda volta in questa settimana che vado! Facendo il giro del “Monticolo”, incontro due loschi figuri che da lontano mi par di conoscere, sono Luca e Foppoli! Che apposto di correre camminano... finisco il giro in 24 minuti!! Un record per me. Breve tappa in stazione e poi doccia. Per le otto torno in stazione aspettando Michele, ma soprattutto Mirko di Verona che sono 5 anni che non vedo! Arrivano quando sono alla seconda media (non volevo perdere il ritmo), Mirko è accompagnato dalla sua morosa, c'è il Cujo e Sara e c'è Michele, decidiamo di andare all'Arkeoparck, tra una bevuta e una fetta di pizza incontriamo anche un Vip! Il Bepi', ero tentato di dirgli che mi fa cagare.. comunque Michele si è fatto una foto con lui...Per le Dieci e qualcosa siamo in stazione per l'happy hours, tra Aldo che metteva musica, Michele che metteva le canzoni del Bepì in macchina e io che bevevo bevevo la serata è trascorsa bene..Ovviamente non poteva mancare la tappa al Conary per poi fischiare a casa prima di tutti, purtroppo devo lavorare!!
Dopo una notte agitata (succede sempre prima delle partenze, no?) mi sono svegliato il venerdì mattina con la voglia estrema di iniziare questa splendida avventura che , oltre al raduno degli alpini che già di per sé é una gran festa, contemplava anche il primo vero giro in moto della mia vita! Sapevo che Michele e Beppe sarebbero partiti in tarda mattinata per arrivare in avanscoperta e sistemarsi per bene ad Asiago presso il gruppo di Erbanno. Io ho passato impaziente la mattinata in preparativi e test per sistemare al meglio il bagaglio sulla moto (ho optato per il viaggio in V50 invece del Falcone in quanto più affidabile e maneggevole) che di spazio proprio non ne ha, ma seguendo i consigli del buon Foppoli sono riuscito a sistemare il tutto al meglio, in maniera di non perdere tutto alla prima curva. Lavoro inutile in quanto verso l’una è arrivato Scowy e mi ha detto che avrebbe caricato tutto lui sul suo scooterone che di spazio ne ha da vendere. Mi sono sentito in obbligo a questo punto di donargli l’unica bandiera tricolore con scritto “W GLI ALPINI” perché quando l’ha vista gli si sono illuminati gli occhioni e ne ha chiesta una anche per lui. Tra una cosa e l’altra siamo partiti da Esine verso le 14 e tutto è filato liscio fino al Tonale, dove ho sperimentato mio malgrado il primo imprevisto del motociclista : all’altezza del ristorante “Alpino” (tremenda simmetria!) durante un sorpasso mi sono accorto che la moto andava dove voleva lei perché avevo forato la gomma posteriore! Scowy giustamente era chilometri avanti e io in brache di tela mi sono fermato a pensare al da farsi fiducioso del fatto che, in tutto lo spazio del Liberty 500 di Fede ci fosse anche una bomboletta di FAST, essenziale per poter rigonfiare momentaneamente la gomma ed avere un’indipendenza di almeno
Siamo arrivati che era già buio, stanchi ma soddisfatti e vogliosi di strinù e butigliù. Foppolos mi ha gelato dicendomi che dovevamo andarcene in quanto l’accampamento millantato dal buon (ma ingenuo) Beppe non contemplava né candidi letti, né mura solide, né parcheggio al coperto per le moti, né docce calde, né bagni immacolati ma semplicemente an tendù e un cassone di TIR per durmì. In quattro e quattro otto siamo rampati di nuovo sui destrieri lasciando Zonta alla sua fisarmonica e siamo volati per altri lidi : i contatti di Scowy ci davano un posto all’accampamento degli alpini di Esine a circa
Il giorno dopo sveglia di buon ora alle 7,30 per recarci in un alpeggio sopra il paese di Foza per una gitarella in moto e vedere la chiesa degli alpini (che noi tre non abbiamo visto perché abbiamo preferito fermarci in un rifugio a fare gli alpini) e la cima del monte Ortigara, teatro di una cruenta battaglia della Grande Guerra e della prima adunata degli alpini della storia. A metà
mattina dopo un litro di vinello e mezzo chilo tra soppressa e formaggio asiago siamo tornati verso valle per raggiungere la vera e propria festa! Abbiamo percorso il tragitto fino al centro attraversando il temutissimo anello, abbiamo parcheggiato le moto e ci siamo gettati nella folla! La giornata era splendida e caldissima e dopo la prima pausa in cui eravamo ancora tutti e tre e di cui mi ricordo la bozza di vino e uno dei bagni più mefitici in the universe (gli alpì i maja bé ma i caga mal), siamo usciti un po’ svergoli con i nostri bicchieri di grappa ortigara e abbiamo perso il buon Scowy che ci ha abbandonato per seguire due alpini di Breno casualmente incontrati nel bar. Da li i ricordi si fanno confusi, abbiamo girato facendo foto a d
estra e a manca e abbiamo bevuto innumerevoli calici fino alla pausa pranzo in cui ci siamo fermati in un ristorante tipico gremito di penne nere, a mangiare,bere e a cuntà ho redù strahé! Ottima la pasta e fagioli e l’accoglienza! Usciti ancora più storti abbiamo incontrato Vitazzi con un nugolo di amici e amiche che probabilmente erano già provati dalla fiesta perché subito dopo una sigarettina comica uno di loro ha sboccato pancotto sui gradini di una chiesa e poi si è addormentato definitivamente, nel senso che non l’ho più visto sveglio. Abbastanza frastornati io e Michele abbiamo fatto ancora un paio di santelle intanto che cercavamo le moto per tornare all’accampamento di Foza per la cena. Inutile sottolineare che tra sigarette e calici è ancora bello che abbiamo trovato le moto e la strada di casa e che non siamo arrivati in tempo per la cena dal momento che erano già le 22 quando siamo riusciti a tornare all'agognata colonia! Abbiamo avuto il coraggio di sederci con gli alpini di Esine capeggiati da uno Scowy oramai irriconoscibile e bere ancora una birrazza prima di scappare come ladri in branda e collassare alle 23,30 del sabato clou dell’adunata! Dopotutto, come ha detto il saggio Scowy : chi riesce a tirare le 4 del mattino alla festa degli alpini è perché ha dormito fino alle 2 del pomeriggio! La domenica, dopo un sonno ristoratore, ci hanno buttato giù dalle brande alle 7 per lasciare la colonia e guardando fuori dalla finestra l’amara sorpresa, nonché il secondo imprevisto del motociclista : foschia, freddo, pioggia battente e moto sotto l’acqua! Ci siamo riciappati e dopo una colazione rapidissima abbiamo deciso all’unanimità di provare a tornare a casa nonostante il tempo pessimo. Con l’umidità non riuscivo a fare partire la moto, poi in discesa un paio di colpetti e via! All’inizio super pora di picchiare giù le orecchie memore dell’esperienza del Falcone, poi usando il freno posteriore sono andato via liscio. Siamo tornati nell’anello e abbiamo trovato un casino inimmaginabile di gente e mezzi dappertutto, molto peggio dei giorni precedenti! Sono riuscito anche a sfregiare leggermente un pullman e l’autista se l’è presa con Scowy e Michele che sono riusciti a mandarlo a cacare da parte mia che ero già altrove…
Usciti da Asiago e fatto il passo siamo tornati in Trentino e dopo un freddo pazzesco (per la prima volta ho visto Fede in fastidio per il gelo!) abbiamo ritrovato il sole! Il viaggio di ritorno è stato super tranquillo e ha seguito lo stesso programma dell’andata, con la differenza che stavolta eravamo in tre. Pause birrette (miste per Scowy) e pranzo in uno splendido ristorante toscano tra Cles e Malé in cui ho mangiato una delle fiorentine più buone della mia vita innaffiata da due bottiglie di ottimo vino! Il conto forse leggermente salato ma tutto veramente ottimo…
Altre pause e altre grappette e siamo finalmente rientrati in Valle dove ci siamo fermati infine per l’ultima birra al Full Time di Capo di Ponte in cui c’era la festa painz del royal tuning : bira de merda, fighe de merda, 'nsoma an post de merda! Siamo scappati da li e ci siamo fermati a Novelle di Sellero a visitare le tombe dei famigerati fratelli Cominelli (leggendari personaggi tristemente noti negli anni 90). Infine pausa obbligata a Foppolandia dove il Martino mi ha fatto la revisione al V50 e poi in cantina a bere due bozze di vino ripercorrendo tutto il weekend insieme a Aldo e Elena. La sera birrozzo con gli altri ma pelle di stracchino e poi…e poi il racconto preferisco concluderlo qui ! ^_^
E’ stata una magnifica avventura che per forza di cose non riesco a descrivere completamente, ma come ho detto più volte nel corso del denso weekend appena trascorso, un’adunata degli alpini in un posto straordinario come l'Altopiano di Asiago, in moto, percorrendo
Vittoria incontrastata dei Dead Flirt: Francesco, Lorenzo e Luca, accompagnati da Roberta, escono vittoriosi dal prestigioso concorso bergamasco.
Lo so che non aspettate altro che il resoconto della mitica Adunata 2006! Nell'attesa beccatevi le foto nell'apposita area...
Ricordate il massacro alla Columbine High School? Michael Moore ci ha tratto anche un film : "Bowling for Columbine".
Qualcuno di voi non conosce Ebay? Credo nessuno, ma non credereste mai a cio che si può comprare! Qui un esempio di quello che riesce a inventare la gente pur di vendere...merita davvero un'occhiata!
Vi starete chiedendo : cosa é un chindogu? E' l'arte tutta giapponese di inventare cose che non servono ad un cazzo.
Ciao ragazzi!