Visto che da quanto sentito non tutti hanno avuto un fine anno scoppiettante, cercherò almeno di raccontare il mio, anzi il nostro, che in fin dei conti è stato decisamente al di sopra delle aspettative.
L’ avventura è partita alle 18 dell’ultimo giorno dell’anno e ha visto me e Michele Foppoli (i du michei), carichi di super gnorantù (praticamente i ceppi di baobab) e legname vario ed eventuale lanciati alla volta di Lozio e con tappa obbligata a Buren a casa di Aldo. Qui la prima sorpresa della serata : casetta di montagna fantastica (con annesso tubo del riscaldamento scoppiato) immersa in una montagna di neve, al punto che sembrava di essere a caccia di cervi nel Wyoming.
Li ci siamo trovati con Aldo, la Elena e il fantomatico Edo, cugino milanese di Aldo e personaggio quantomeno bislacco. Dopo aver preso possesso delle camere e aver depositato i bagagli abbiamo subito alimentato il camino con il primo dei gnorantù che sarebbe durato magando fino al mattino seguente. Siam partiti prima di cena per fare un minimo di spesa, soprattutto spaventati dal fatto che se fosse venuto il Cujo la birra che avevamo a disposizione non sarebbe
Ridendo e scherzando ci siamo accorti che eravamo lievemente in ritardo di mezz’oretta, dal momento che la cena era praticamente già iniziata. Abbiamo deciso di prendere il pickup per evitare i disagi delle strade sporche, infatti uscendo dalla vineria iniziavano i primi fiocchi.
Arrivati a Lozio dal Tone ci siamo ritrovati in uno scenario che non smetterà mai di affascinarmi: agriturismo su tre piani con il bar e la saletta concerti col palco al piano terra, al primo la sala ristorante e cucina e all’ultimo le camere, il tutto immerso in uno scenario veramente natalizio ed una montagna di neve.
La sala era divisa dalla nostra compagnia ed un gruppo di Supergiovani di Lodi. Ci siamo seduti dividendo il nostro gruppetto e io mi sono seduto a fianco alla Sara, al Cujo, di fronte Aldo e a sinistra Edo.
Qui i ricordi si fanno un pochino confusi, ricordo che abbiamo mangiato abbastanza male e bevuto peggio, ma grazie alla “libertà personale” che il Tone ti permette non ho smesso un minuto di piangere dal ridere, soprattutto con Aldo ed Edo che hanno condiviso con me fino in fondo la “libertà” concessa!
Da li alla mezzanotte il tempo è volato, abbiamo brindato con una fantastica magnum di Heineken e companatico, fuochi artificiali dei ragazzi di Lodi e la neve che cadeva ancora fitta. Il cujo non ha partecipato ai festeggiamenti perché stava già festeggiando in qualche angolo per i cacchi suoi. Ricordo che in quel momento estremamente sereno ho pensato ai miei amici e mi sono domandato se stessero facendo la stessa cosa che stavo facendo io…
Finiti li fuochi e gabbato lo santo ci siamo spostati al bar dove Luca Ducoli, la sua morosa ed altri musicanti stavano improvvisando sul palchetto canzoni di vario genere, tra cui ricordo uno stralcio di Interstellar Overdrive che mi ha veramente impressionato : chi suona un certo genere di musica deve saperlo fare e loro l’hanno suonata davvero bene!
Abbiamo preso possesso di un tavolo e ci siamo praticamente installati. Abbiamo visto arrivare una, due, tre casse di birra e tutti i personaggi che entravano, come dei novelli re magi, ci recavano in dono bottiglie di vino e poi se ne andavano.
Le sei sono arrivate in un attimo, tra bevute, risate e musica che non è mai smessa e aneddoti feroci di un Cujo oramai trasfigurato. Siamo partiti tutti insieme e li ho rischiato l’infarto quando ho trasportato sul cassone del pickup mio cugino e consorte fino alla macchina, vedendolo nel lunotto posteriore pieno di neve che rimbalzava , rosso per il filtro degli stop e che bestemmiava anche quello che non ha bestemmiato il PieroGal. Che bastardo! Ho saputo poi che è rimasto infognato con la macchina fino alle 8 del mattino con la morosa superfelice…
Prima di partire alla volta di Buren abbiamo raccolto ciò che restava dei “fratelli” della Elena che stavano morendo assiderati in macchina. Anche li la risalita per la casa di Aldones è stata impegnativa causa neve, al punto che su quella stessa strada abbiamo incontrato una macchina in verticale appoggiata agli alberi.
Subito a nanna (alle otto passate) e sveglia relativamente presto (a mezzodì) con l’ignorantone sul camino che fumava ancora !(e non sto parlando di nessuno dei miei compari).
Il pomeriggio è volato tra chiacchiere, musica dal canale yos, dadi e pastasciutte e wurstel. La sera come al solito è arrivata in un attimo e ci siamo congedati ripromettendoci di finire l’avventura al Conary. Purtroppo non tutti ce l’abbiamo fatta…
Come al solito mi sento di ringraziare gli amici che mi hanno traghettato attraverso questa serata surreale e l’ingresso in questo nuovo anno : se il buongiorno si vede dal mattino sarà un grande 2006.
Michele, Aldo, Elena, Cujo, Sara, Vittorio, Bertoni, Rota, Edo e tutti gli altri: bella storia!
ma buon anno a tutti i camuni da un amico veronese... siete sempre più scoppiati e devo dire che rivedere le vostre brutte faccie mi ha fatto venir voja di venirvi a trovare un abbraccio caloroso a tutti.... mirco!!