Partendo da una lista infinita di partecipanti certi e no e una spesona complicatissima all’amato Adamello, diretti e supervisionati tutti i particolari da papà Molok, eccoci di partenza…e percorrendo un sentiero lastricato di pericoli, anche perché il mezzo condotto era già ridotto male di suo, ma con una capienza tale da contenere tutti gli acquisti fatti (non mi aspettavo un’autostrada ma ha messo alla prova le mie capacità automobilistiche), arrivati a destinazione ci è stato riproposto un paesaggio degno di nota, che anche sotto la pioggia battente mantiene il fascino che già avevamo conosciuto alla festa precedente del 2 giugno.
Sistemati spesa e bagagli, iniziamo la fase di preparazione della cena (che ci ha fatto sudare non poco), nel frattempo sopraggiungono il resto degli invitati.
Io e Marina attaccate a fornelli e stufa ardente abbiamo impiattato una “fantastico“ risotto allo zafferano con tanto di contorno di luganiga arrosto, mentre gli uomini si occupavano della griglia, il tutto naturalmente condito da una selezione musicale del dj Aldo…ah, per chi lamentasse la mancanza della sua quota di salsiccetta arrosto, è pregato di rivolgersi a Piero Galli che furbescamente ha attinto alla pentola bollente.
Cena fantastica, tutto perfetto, e dopo e dopo e dopo balli scatenati.
Degna di menzione l’esibizione del “balla con lo spazzettone e con il gazebo della nostra Marina” che è riuscita a trascinare nel vortice del ballo anche il tranquillo Spreafico, coadiuvata da Umberto che quando si tratta di ballare non si tira certo indietro…niente da fare invece con il Molok che ha pensato bene di inventare un gioco nuovo con il suo amico Piero Gal….il trenino…
Le ore passano, le birre scorrono, i balli proseguono, il Piero si addormenta adagiato sopra la povera Elena e nuovi arrivi inaspettati giungono a farci visita, tenuti a bada da una muraglia cortese ma invalicabile…chi sarà mai???
Ad un certo punto della notte, ormai allo stremo delle forze, chiedo ad un passante: “ Scusa che ore sono?”, e questi mi risponde senza guardare “Sarà l’una al massimo”, non certa della risposta cerco conferma e scopro che sono già le quattro e mezza, ma perché quando tutto è perfetto il tempo scorre più velocemente?
Saluto tutti e decido di raggiungere il giaciglio preparato, sopraggiunge il Molok anche lui stremato che si prepara per la notte….mmmm inguardabbbbbile…..ma la musica e le voci mi tengono sveglia fino a che i nostri compagni d’avventura dopo un po’ abbandonano pure loro il campo di battaglia e si apprestano ad un breve riposo restauratore. E tra un Foppoli che la luce la vuole accesa per andare in bagno, un Piero stranamente bestemmiante che ha pensato bene di lasciare tutti i suoi averi in macchina al Muschiello che se ne è fuggito nella notte, finalmente si dorme.
Dopo un lasso di tempo che mi è parso non più lungo di due minuti il buon Umberto sveglia in modo deciso la colonia.
Uno alla volta i nostri baldi giovani si apprestano a intavolare grigliate e spiedi, non prima però di aver preparato la colazione a noi fanciulle.
Da quel momento in poi il formicaio si è messo in fermento, l’azione è proseguita fino a che, sempre accompagnata da ottima musica di sottofondo del nostro dj personale, e l’arrivo degli ultimi invitati e infiltrati mancanti il pranzone di ferragosto è finalmente iniziato. E che pranzo, mica da ridere in alcuni momenti abbiamo superato le trenta presenze, non è da tutti i pranzi, no?
Tra ali di pollo e strinù, spiedi e spiedini, pasta e sughi, verdure grigliate e peperoni, polente e potatos, caffè e torte, birra e vini il pomeriggio è volato e ci ha portato tutti sazi e satolli a rilassarci, chi sbragato sul prato, chi sull’amaca e chi zitto zitto quatto quatto ha guadagnato il meritato riposino pomeridiano riportando le stanche membra nella camerata, mentre, chi come Umberto e Emy, per affrontare una serata di lavoro, ha dovuto lasciare quest’oasi di pace.
Come già detto e come succede sempre, il pomeriggio è volato via in un secondo e di malavoglia ci è toccato di raccattare e rassettare la splendida casetta della Bea…
A questo punto ha dovuto intervenire la mente diabolica e militare del nostro capobanda che a mezzo di un escamotage ha rimandato a valle, ognuno con il suo sacchetto di spazzatura, tutti quanti, annunciando la fine della festa.
A malincuore si sono tutti avviati un po’ stupiti verso la strada di casa, ignari di quanto stesse bollendo in pentola, anzi sulla griglia.
Infatti, siamo rimasti i soliti pochi ma buoni ad affrontare la cena conclusiva ( giusto perché abbiamo mangiato poco o niente ) e in un clima decisamente più rilassato tra una grignarola generale anche per noi tutto è finito, dandoci appuntamento a dopo un paio d’ore per assistere ai fuochi d’artificio in quel di Breno.
Non so chi di noi ci sia andato perché le ultime forze rimaste mi hanno giusto giusto riportato a casa, stanca ma felice per due splendidi giorni trascorsi in modo fantastico, in un posto fantastico, con persone fantastiche. E come sempre la festa la fa la gente.
Bello bello, grazie grazie a tutti anche se impensabile riuscire a menzionare le gesta di ognuno, ma soprattutto grazie alla Bea che ancora una volta ha permesso di realizzare tutto quanto.
Alla prossima….
Posted by Marzia
Nulla da aggiungere al racconto di Marzia : la casa di Bea si conferma come la location ideale per fare di una grigliata normalissima un avvenimento sensazionale! Grazie ancora di tutto!