Sciùr marescià! Quello lì ammassa la jente! Quello con la vectra, ammassa me, ammassa te, ammassa tutti! (Anonimo)
lunedì, febbraio 13, 2006
Appello a Ciampi

A Carlo Azeglio Ciampi
Presidente della Repubblica Italiana
Quirinale – Roma
presidenza.repubblica@quirinale.it
Fax 06.46993125

Caro Presidente Ciampi,
mi rivolgo rispettosamente a Lei nella speranza di meritare un poco della Sua attenzione, nonostante le modalità irrituali del mio appello.

Sono un semplice cittadino, seriamente preoccupato per le possibili conseguenze sociali del decreto legge Giovanardi recentemente approvato e relativo alle droghe. Tale decreto è, a mio avviso, una palese violazione del referendum popolare del 1993, che aveva sancito la non punibilità dei consumatori. Esso prevede inoltre l’ equiparazione tra droghe leggere e droghe pesanti, nonostante tale omologazione sia assolutamente ingiustificabile dal punto di vista medico- scientifico.

In una parola, tra qualche settimana tutti i consumatori di cannabis in Italia verranno considerati spacciatori e rischieranno pene minime da 1 a 6 anni nel caso vengano colti in flagrante con un quantitativo di hashish superiore a quello che dovrà essere fissato dal Ministero della Sanità (quantitativo che si preannuncia assolutamente minimo).

Per cogliere l’implicazione sociale di un tale provvedimento, Le basti pensare solo che l’anno scorso circa 80.000 persone sono state segnalate alla Prefettura per possesso di cannabis. Molte di queste persone, con questa nuova legge, sarebbero destinate a riempire carceri già drammaticamente sovraffollate o, in alternativa, ad essere assegnate quali “tossicodipendenti” a comunità di recupero private.

Sorvoliamo su tutti gli altri effetti dannosi su ogni politica di riduzione del danno, e veniamo al dunque: sono consapevole che in questo momento, Lei è l’unica persona in Italia che può impedire quello che mi sembra un possibile. scempio.
Perciò Le rivolgo un sentito appello, in qualità di Presidente ma anche di cittadino, e Le chiedo di non firmare il decreto in oggetto. Penso che la questione della droga meriti di essere trattata, in un prossimo futuro, con maggior serenità e senza l’assillo di obblighi elettorali che rischiano di rovinare inutilmente la vita a decine di migliaia di persone in questo paese.

Mi permetto inoltre e in conclusione di sottolineare l'importanza di un esame dettagliato e rigoroso della legge licenziata dal Parlamento, se è vero che - come si può dedurre dagli atti del Senato e della Camera - autorevoli esperti di grande competenza giuridica hanno messo in luce numerosi punti di gravissima e manifesta incostituzionalità.

Grazie per quanto vorrà o potrà fare.

I miei migliori saluti.

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